Nello scorso episodio abbiamo parlato della firma digitale, uno strumento utile per poter autenticare la propria identità in ambienti digitali. Il passo successivo è SPID, un sistema più complesso ed evoluto, ma che ne condivide alcune caratteristiche.
Questo è uno dei pochi casi in cui il consiglio è di leggere (o ascoltare) la scorsa puntata, perché parte della trattazione è sovrapponibile e quindi non sarà ripetuta qui.
SPID è l’acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale ed consiste in una nuova modalità di accesso a siti Web, portali e – in generale – servizi legati alla Pubblica Amministrazione. A differenza della firma digitale (che è sostanzialmente un sistema "passivo"), SPID è un sistema “attivo” che permette di identificarsi in rete, accedendo a determinati servizi online con la certezza (da parte del fornitore del servizio) che l'identità dell'utente sia reale ed effettiva.
In comune con la firma ha diversi aspetti, come la presenza di enti certificati per l’emissione e la validazione delle Identità Digitali, o la procedura per la richiesta al fornitore dei servizi. Differisce tuttavia nell’utilizzo pratico, in quanto non ci troviamo più di fonte ad un “kit” composto da un token (fisico o digitale che sia) da inserire nel PC quando dobbiamo usarlo. Lo SPID funziona basandosi su una coppia di utente e password, in combinazione con un token OTP (One Time Password) che viene inviato – per SMS al numero associato all’identità – al momento dell’utilizzo. A differenza delle firme digitali, il servizio SPID è gratuito per il cittadino a prescindere dal fornitore scelto.
Con questo nuovo “kit” di strumenti si può accedere a tutti quei portali convenzionati, che tra le rispettive modalità di autenticazione mettono a disposizione SPID. Visivamente si tratta di un tasto blu rettangolare con l’icona di un omino e la scritta bianca “Entra con SPID”.
SPID è un sistema piuttosto recente, che ha visto la luce nel corso del 2015. Tuttavia ha conosciuto una diffusione decisamente superiore a quella delle firme, infatti ad oggi si contano oltre 17 milioni di utenze attive in Italia. L’obbligo per gli enti e le agenzie pubbliche di metterlo a disposizione ne ha sicuramente incrementato la diffusione, visto l’utilizzo molto più comune da parte di cittadini che, in compenso, spesso non hanno alcuna necessità di firmare digitalmente i documenti. Anche le società private possono rendere disponibile l’accesso ai propri sistemi grazie a SPID, tramite apposite procedure di configurazione.
Grazie a questo sistema si è reso possibile l’accesso rapido e in autonomia da parte dei cittadini a tutta una serie di servizi che in precedenza richiedevano la presenza fisica presso uffici e sportelli. L’idea sul lungo termine è quella di rendere sempre più autonomo il singolo utente nell’accesso e nella gestione dei servizi: dalla consultazione del fascicolo sanitario, alla richiesta del bonus monopattino.
Nel corso dell’ultimo anno e mezzo si è vista una impennata di richieste di utenze SPID proprio per via della situazione pandemica, che ha smosso il fenomeno su due fronti: il primo è quello dell’accesso remoto ai servizi della PA (a partire proprio dai servizi medici), mentre il secondo ha riguardato l’accesso a tutta una serie di bonus come successo per il cashback di stato.
Di seguito un paio di link utili: